Quante volte ti capita di uscire dalla doccia è trovare grovigli di capelli sparsi ovunque? Per non parlare di quando si asciugano e si pettinano oppure di quando si girovaga per casa e ci si rende conto che anche i pavimenti delle altre stanze sono strapieni.



La perdita di capelli nelle donne, purtroppo, è ancora oggi un grande tabù. Quasi nessuno ne parla, nonostante chi ne soffra provi un profondo disagio psicologico. Sì, perché ci sono tanti uomini calvi ed è normale, secondo la società, essere abituati a questa visione, mentre le donne calve sono di meno. Quindi, chi vive questo problema, si sente “diversa” perché non è una questione ancora ben integrata, come lo è la calvizia negli uomini. Eppure tutto ciò esiste e non deve essere nascosto, cosicché chi si trova a dover affrontare questa situazione può essere supportato e può capire come affrontarla.&nbsp;



Molti studi hanno constatato che circa il 40% delle donne ne soffre entro i 50 anni, ma la “vergogna” è così tanta da rifugiarsi e non aprirsi neanche con uno specialista per comprendere cosa fare.&nbsp;



D’altronde, dall’antichità la donna è sempre stata “presentata” o “immaginata” con i capelli lunghi, visti come sinonimo di fascino, salute e sensualità. Ne sono esempio i quadri di pittori illustri: per citarne uno, “La Nascita di Venere” di Botticelli, in cui il soggetto è raffigurato con capelli lunghissimi che scendono lungo il corpo nudo. Non bisogna stupirsi, quindi, per la forte sensazione di “diversità” e “inadeguatezza” che provano molte donne.&nbsp;



Quali sono le cause?



Chiunque può scontrarsi con la perdita di capelli, non sempre è collegato all’età o alla genetica. Ma vediamo nel dettaglio le cause della calvizia nelle donne.



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<li>Genetica L’alopecia androgenetica, più comunemente nota come “calvizia”, è la causa più comune di caduta dei capelli in tutto il mondo. È un problema ereditario innescato da un uno-due di fattori genetici e ormonali. In sostanza, le persone con questa condizione hanno ereditato geni, da uno o entrambi i genitori &#8211; che sono particolarmente sensibili agli androgeni &#8211; ormoni che svolgono un ruolo importante nella regolazione della crescita dei capelli. Gli androgeni sono generalmente definiti ormoni sessuali “maschili”, anche se ognuno ne produce una certa quantità. Alcuni ricercatori teorizzano che uno di questi ormoni in particolare, chiamato DHT, si aggancia ai recettori degli androgeni nei follicoli piliferi e li stimola eccessivamente.  Ciò può innescare un graduale restringimento dei follicoli nel tempo, che fa sì che i capelli colpiti diventino più fini e più corti ad ogni ciclo di crescita, portando infine a una riduzione della densità dei capelli. Anche la fase di crescita diventa più breve, quindi non solo si potrebbe riscontrare un aumento della caduta, ma si potrebbe anche notare che i fili non crescono così tanto come una volta.  Quale ruolo abbiano gli androgeni nel determinare la calvizie femminile, in particolare, è ancora oggetto di studio da parte dei ricercatori: studi precedenti hanno scoperto che la caduta dei capelli nelle donne può colpire anche quando i livelli di androgeni sono normali, il che suggerisce che siano coinvolti anche altri fattori sconosciuti.  </li>



<li>Stress La caduta dei capelli indotta dallo stress è chiamata telogen effluvium e può colpire in caso di intenso stress, sia fisico (si pensi al parto o a un intervento chirurgico importante) che mentale o emotivo (perdere il lavoro o una persona cara, per esempio). In questi casi si potrebbe verificare un arresto temporaneo della crescita dei capelli poiché, nel frattempo, il corpo sta lavorando in maniera eccessiva per superare il fattore di stress sottostante. Una grande porzione di follicoli passa contemporaneamente alla fase di riposo, che dura dai tre ai sei mesi. Secondo la NLM, altri fattori di stress che possono innescare iltelogen effluvium includono febbre alta, infezioni gravi (come COVID-19), rapida perdita di peso e sospensione di alcuni farmaci (come beta-bloccanti, antidepressivi e pillole anticoncezionali, in particolare). A questi si aggiungono le carenze nutrizionali, come la mancanza di ferro, vitamina D, biotina o zinco. Questi nutrienti svolgono un ruolo importante nei processi cellulari essenziali per il mantenimento del ciclo di crescita dei capelli. Quindi esaurirli potrebbe causare interruzioni di questi processi e provocare perdita di capelli o diradamento.  </li>



<li>Acconciature Sì, hai capito bene, anche determinate acconciature possono causare questa problematica. Nello specifico, si tratta di acconciature che tendono a tirare i capelli, tanto da innescare l’alopecia da trazione, quindi una caduta causata da una tensione persistente. Secondo l&#8217;AAD , le acconciature che inducono questa “tensione” sono: chignon, code di cavallo, treccine o trecce, dreadlock e così via. Tirare permanentemente i capelli può causare danni e infiammazioni attorno ai follicoli, interrompendo il normale ciclo di crescita. Il risultato? Follicoli indeboliti ed eventuale perdita di capelli che può diventare permanente. I capelli cadono perlopiù lungo l’attaccatura frontale o ai lati del cuoio capelluto. </li>



<li>Styling In questo caso ci riferiamo alle abitudini collegate allo styling, ad esempio l’uso frequente della piastra. Queste azioni errate potrebbero danneggiare i capelli e potenzialmente sviluppare un disturbo del fusto del capello chiamato tricorressi nodosa, una condizione in cui i punti deboli e danneggiati nel fusto del capello causano lo staccarsi delle ciocche. La tricorressi nodosa di solito comporta sia una perdita di capelli sia un cambiamento nella consistenza: i capelli potrebbero apparire sfilacciati, con piccolissimi nodi lungo le ciocche e sembrare fragili al tatto. </li>



<li>Forfora grave Tutti conosciamo la forfora ma qui parliamo della dermartite seborroica, ovvero una fastidiosa condizione della pelle caratterizzata da un&#8217;eruzione cutanea (che può apparire più scura, più chiara o più rossa della pelle circostante), nonché chiazze pruriginose e squamose che si formano in punti con molte ghiandole sebacee. Queste chiazze squamose, combinate con l&#8217;olio prodotto dal cuoio capelluto, possono ostruire i follicoli, compromettendo in definitiva l&#8217;apporto di nutrienti ai capelli e indebolendone la struttura (per non parlare del conseguente danno &#8211; e della caduta &#8211; che può verificarsi quando ci si gratta costantemente la testa). Nel frattempo, la risposta infiammatoria interrompe il normale ciclo di crescita dei capelli e può innescare il telogen effluvium. </li>



<li>Follicoli piliferi infiammati La follicolite è una condizione della pelle che colpisce quando i follicoli piliferi si infiammano, ad esempio a causa di un&#8217;irritazione fisica (rasatura, forte trazione, parrucche) o di un&#8217;infezione (batterica, fungina), che compromette l&#8217;integrità dei follicoli. Esistono due tipi principali di follicolite: superficiale e profonda. Il primo coinvolge solo una parte del follicolo pilifero e probabilmente guarirà entro pochi giorni, mentre il secondo consuma l’intero follicolo e tende ad essere più grave e duraturo. Quando il follicolo si infiamma, possono verificarsi danni ai tessuti circostanti che interrompono il normale ciclo di crescita dei capelli. Nei casi più gravi, l&#8217;infezione può portare a cicatrici, causando la perdita permanente dei capelli. </li>



<li>Squilibri ormonali I cambiamenti ormonali possono essere un fattore che contribuisce alla caduta dei capelli nelle donne, in particolare i livelli elevati di androgeni associati rispettivamente alla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e alla perimenopausa. La PCOS è una condizione ormonale che interferisce con l&#8217;ovulazione, causando problemi come periodi irregolari e infertilità. Un altro sintomo fastidioso è il diradamento dei capelli, dovuto agli elevati livelli di androgeni e al restringimento del follicolo pilifero che tipicamente ne consegue. Gli sbalzi ormonali che si verificano durante la perimenopausa (il periodo di transizione prima della menopausa) possono interrompere il ciclo di crescita dei capelli in modo simile. Gli estrogeni, che supportano la crescita dei capelli, diminuiscono, mentre i livelli di androgeni possono rimanere relativamente stabili. Quando i livelli di androgeni diventano più dominanti a causa di questi cali di estrogeni, ciò può favorire il diradamento dei capelli. Ecco perché anche la terapia ormonale che aumenta i livelli di androgeni può causare la perdita. </li>



<li>Malattie autoimmuni Quando si soffre di una malattia autoimmune, il sistema immunitario essenzialmente attacca per errore i tessuti corporei sani. I medici devono ancora definire il motivo per cui ciò accade (e, ovviamente, le cause specifiche di qualsiasi condizione sono altamente individualizzate), ma una teoria è che alcuni tipi di infezioni o farmaci possono innescare cambiamenti nel corpo. Uno di questi disturbi è l’alopecia areata, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i follicoli piliferi. Un altro è il lupus eritematoso discoide (DLE), un tipo di lupus che colpisce il cuoio capelluto e può portare alla perdita permanente dei capelli. Condizioni che colpiscono principalmente un&#8217;altra parte del corpo, come la malattia della tiroide, l&#8217;artrite reumatoide o l&#8217;anemia falciforme, possono anche causare la caduta dei capelli come uno dei tanti sintomi.</li>
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Come contrastare la perdita dei capelli?



Ovviamente esistono dei trattamenti finalizzati a combattere la perdita dei capelli, indipendentemente dalla causa. L’obiettivo di questi trattamenti è stimolare e incoraggiare i follicoli piliferi ad incrementare al meglio il loro funzionamento. È importante sottolineare, però, che chiaramente non bisogna aspettarsi mai che la propria chioma subisca un cambiamento radicale, ma sicuramente può essere migliorata mettendo in pratica alcuni suggerimenti.



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<li>Integratori Esistono molti integratori in commercio che contengono ingredienti botanici e vitamine che agiscono proprio sui follicoli piliferi. È assolutamente consigliato il consulto con uno specialista affinché si scelga l’integratore più adatto alla propria condizione. </li>



<li>Trattamento PRP È un trattamento che viene eseguito dal dermatologo. PRP sta per “plasma ricco di piastrine”, e questo trattamento consiste nel prelevare il sangue del soggetto interessato e trattarlo affinché si ottenga del plasma contenente un elevato numero di piastrine, così da iniettarlo nuovamente nel cuoio capelluto. Questo perché il plasma contiene proteine che vanno stimolare le crescita dei capelli in maniera del tutto naturale. Pertanto, è un trattamento molto consigliato poiché presenza pochi o addirittura zero effetti collaterali. Va eseguito una volta al mese e, una volta raggiunto l’obiettivo desiderato, è consigliabile eseguirne uno ogni 6-12 mesi per il mantenimento. </li>



<li>Cuffia laser È un trattamento da eseguire a casa per combattere l’alopecia androgenetica. La cuffia laser va ad utilizzare diodi laser medicali per stimolare e rinnovare le cellule presenti nel follicolo pilifero per donare capelli più spessi e sani. </li>



<li>Styling È bene ridurre l’utilizzo di fonti di calore per lo styling e scegliere dei prodotti che proteggono il capello, come il termoprotettore, e che aiutano a migliorare l’aspetto delle lunghezze. Esistono spray proteici volumizzanti con antiossidanti che agiscono proprio per “curare” il capello. In questo un professionista del beauty potrebbe essere molto d’aiuto.</li>
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A volte bastano anche dei piccoli accorgimenti per ridurre la perdita dei capelli. L’importante è rivolgersi sempre ad uno specialista, che sia un medico o un parrucchiere, in base ai casi.



La perdita di capelli non deve essere considerata un tabù. Anzi, parlarne è sempre importante per trovare la soluzione più adatta per contrastarla.

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Caduta dei capelli nelle donne: cause e tips per combatterla

La rimozione del trucco non è sicuramente la parte più divertente e rilassante della beauty routine, soprattutto quando è tardi e si è stanchi e spesso si cerca di velocizzare i tempi andando, così, a rimuovere il trucco solamente in parte o, addirittura, a non rimuoverlo assolutamente. Errato. Il trucco va eliminato sempre, senza se e senza ma.



Pertanto, per capire come rimuoverlo nel migliore dei modi analizziamo gli errori da non commettere in questo passaggio essenziale della beauty routine.



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<li>Utilizzare dello struccante per gli occhi su tutto il viso Primo grande errore (comune) quando si tratta di rimozione del trucco: usare lo struccante per gli occhi su tutto il viso. È errato in quanto questi prodotti tendono ad essere molto più “aggressivi” per facilitare la rimozione dell’eyeliner liquido a lunga tenuta e/o del mascara waterproof. E sebbene possano essere soddisfacenti per la loro azione rapida, in realtà possono ostruire i pori e provocare sfoghi cutanei (acne). </li>



<li>Usare il detergente abituale per rimuovere anche il trucco pesante Il classico detergente che usi quotidianamente potrebbe non essere abbastanza forte da rimuovere tutto il trucco e potrebbe anche non darti i benefici idratanti di cui la tua pelle ha bisogno. In questo modo, ti ritroveresti con una pelle poco idratata, secca e addirittura con residui di trucco. </li>



<li>Salviette detergenti Chi non è fan delle salviette detergenti? Sono comode, puoi portarle ovunque, specie se devi partire. Però, non possono essere usate giornalmente o, comunque, vanno abbinate a qualche prodotto in più. Se si ha la pelle grassa, il loro utilizzo è sconsigliato, se non per eventi sporadici. Questo perché l’uso della salvietta potrebbe contribuire a ostruire i pori e gli sfoghi di acne. Invece, se si ha la pelle sensibile, queste potrebbero irritare a causa delle sostanze chimiche contenute al loro interno. Il segreto è, comunque, di usarle con parsimonia oppure optare anche con un doppio prodotto da applicare. </li>



<li>Strofinare forte La pelle del viso è molto più delicata di quella del corpo. Per quest’ultima puoi utilizzare prodotti e guanti esfolianti ma per il viso questa “pressione” e “aggressività” non è ammessa. Certo, sono ammessi gli scrub ma hanno sempre un’azione più delicata proprio per evitare infiammazioni. Per rimuovere il trucco bisogna eseguire movimenti circolari e asciugarlo con un asciugamano di cotone morbido. </li>



<li>Trucco su collo, mascella e attaccatura dei capelli Molto spesso ci si ritrova con dei brufoli su collo, mascella e all’attaccatura dei capelli senza riuscire a comprenderne la causa. In realtà, la causa non è niente di così complicato. Spesso quando il trucco viene applicato anche in quelle zone che, in fase di rimozione dopo una giornata, vengono dimenticate e il trucco rimane lì andando ad irritare la pelle e a causare sfoghi cutanei. </li>
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Il modo giusto per rimuovere il trucco Abbiamo visto cosa non va assolutamente fatto, quindi possiamo passare a ciò che invece va fatto. Esistono diversi modi per rimuovere il trucco, ma indipendentemente dal prodotto che viene utilizzato, è sempre meglio praticare una doppia pulizia. La prima parte riguarda la vera e propria rimozione del trucco. Può essere utilizzato un balsamo detergente, ad esempio. Le sue capacità di rimozione non hanno effetti collaterali, come l’ostruzione dei pori. Il balsamo deve essere massaggiato sulla pelle, non strofinato, ricordiamocelo sempre. Un’altra cosa positiva è che il balsamo sostituisce in toto lo struccante per gli occhi, ma in alternativa si può sempre comunque scegliere qualche altro prodotto, come un olio detergente o l’acqua micellare.



Per iniziare, comunque, bisogna assicurarsi che le mani siano pulite e asciutte. Dopodiché, il balsamo va riscaldato tra le dita e massaggiato, in seguito, con movimenti circolari, facendo particolare attenzione alla zona del contorno occhi. Una volta che il trucco inizia a “sciogliersi”, va risciacquata via la consistenza lattiginosa che lascia sul viso con acqua tiepida. Giunti a questo momento, non bisognerebbe fermarsi perché, anche se si è appena struccati, ciò non significa che la pelle sia del tutto pulita. Quindi, dopo aver risciacquato tutto, passiamo ad un normale detergente. Questo passaggio garantisce la rimozione di eventuali residui di trucco e la pulizia della pelle da “sporco”, olio e altre impurità che possono ostruire i pori. Successivamente, bisogna asciugare il viso o con una salvietta o con un panno morbido di cotone. L’importante è che l’azione sia delicata, non aggressiva e, in più, è fondamentale che l’asciugamano venga cambiato ogni due o tre giorni perché i batteri possono accumularsi lì dando degli effetti negativi alla pelle.



Rivolgiti al tuo professionista di fiducia per scegliere i prodotti più adatti a te e ad un&#8217;adeguata rimozione del trucco.



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Young woman with towel on head cleaned face with cotton sponge o

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5 errori (comuni) da non fare quando ci si strucca

Il periodo più atteso dell’anno è ormai giunto al termine mettendo un punto &#8211; o quasi &#8211; alle grandi feste in famiglia e tra amici, ai canti natalizi e… ad una dieta un po’ più sregolata. Perché si sa, tra pandori, panettoni, stuzzichini e alcol è impossibile controllarsi. E poi, la leggerezza del periodo ci fa lasciare andare mettendo da parte tutti gli accorgimenti che, magari, si attuano durante tutto l’anno. Ed è proprio quando si arriva alla fine delle festività che ci si rende conto di aver esagerato un poco e a farcene accorgere non è solo il gonfiore addominale o qualche pantalone che va più stretto del solito, ma è anche la pelle del viso che appare più spenta, piena di impurità e opaca. Viene denominata sugar face, in italiano “faccia da zuccheri”, proprio per sottolineare gli effetti dell’assunzione di zucchero in eccesso. Ma perché la protagonista della situazione è proprio la pelle del viso? La risposta è molto semplice. La pelle elimina tutte le tossine, ma quando il consumo di cibo e alcol raggiunge quantità elevate, diventa più complicato e, quindi, il processo rallenta e si fa più fatica a “pulire” il proprio organismo. Dunque, essa appare non curata, piena di brufoli, rossori, secchezza e così via. È per questo motivo che, in casi del genere, bisogna iniziare un periodo di depurazione del corpo iniziando da una corretta alimentazione e da una skincare detox.



Quali sono gli step per una skincare detox?



Per iniziare a riequilibrare il benessere della pelle e dell’organismo è importante fare maggiore attenzione alla tavola. Se durante le feste si è fatto abuso di dolci e bevande alcoliche, è opportuno mettere da parte tutto ciò introducendo nuovamente acqua e tante verdure. L’idratazione è fondamentale: l’acqua aiuta a eliminare le tossine e, se accompagnata da antiossidanti come menta, limone o cetriolo si possono ottenere risultati maggiori. D’altronde una buona idratazione della pelle ha inizio soprattutto con una regola assunzione di acqua. Senza quest’ultima, è impossibile raggiungere uno status ottimale. All’acqua bisogna aggiungere, però, anche una buona crema idratante per il viso che sia leggera, senza ingredienti aggressivi che possano dare risultati peggiori. Al contrario, meglio optare per creme contenenti acido ialuronico, ceramidi e antiossidanti per ricostituire l&#8217;umidità perduta e riparare eventuali danni causati dal clima invernale e dallo stress delle vacanze.



E dopo settimane e settimane di trucco, è necessario rimuovere anche i residui con un latte detergente idratante e delicato che non privi la pelle dei suoi oli naturali. Si può combinare il tutto con un esfoliante adatto a rimuovere le cellule morte e a donare più freschezza e vitalità al viso.



Inoltre, come già preannunciato, la dieta gioca un ruolo fondamentale per la salute della pelle. Per tale ragione, introdurre alimenti nutrienti ricchi di vitamine e antiossidanti è consigliato. Ad esempio, la frutta e le verdure con un tasso elevato di vitamina A, C ed E sono conosciute per avere delle proprietà specifiche per la cura della pelle, pertanto sarebbe opportuno fare una giusta selezione e introdurre questi alimenti nella propria dieta per dare quella carica di benessere in più e accelerare tutto il processo.



Ovviamente una buona alimentazione e l’utilizzo di prodotti adatti non dovrebbero camminare da soli, ma di fianco all’attività fisica. L&#8217;attività fisica è un ottimo modo per disintossicare la pelle poiché aumenta la circolazione sanguigna e favorisce l&#8217;eliminazione delle tossine attraverso il sudore. Perciò, dedicati alle attività che ti piacciono, che si tratti di una camminata veloce, di una sessione di yoga o di un allenamento ad alta intensità. Non importa. Ciò che conta è che si esegua dell’esercizio fisico in quanto non solo apporta benefici alla tua pelle, ma aumenta anche il tuo benessere generale.



Ricominciare a equilibrare nuovamente il proprio organismo dopo un periodo di festività, mangiate, poche ore di sonno e alcol a volte può risultare impegnativo, ma bastano piccoli accorgimenti per tornare a regime. Il segreto è scegliere anche i prodotti più adatti per la propria pelle e, magari, farsi consigliare da un professionista che sappia trovare quello perfetto per ogni singolo individuo.







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Skincare detox: come tornare a far splendere la pelle dopo le feste

Prendersi cura dei capelli ricci significa nutrirli con ingredienti che aumentano l&#8217;idratazione, prevenirne la rottura e utilizzare uno styling protettivo che ne faciliti la loro crescita. Sebbene questi metodi dipendano in gran parte dal tipo di riccio specifico, dalle abitudini di styling e dai prodotti naturali usati per la cura dei capelli, in generale, esiste un procedimento base per ottenere capelli ricci che siano idratati, senza effetto crespo e che sembrino sani.



Come curare i ricci



Come già preannunciato nel paragrafo introduttivo, esistono diverse tipologie di ricci ed è importante identificarle per comprendere quali prodotti utilizzare per avere risultati migliori. In realtà, molte persone si ritrovano due tipologie di ricci differenti e, generalmente, quest’ultime vengono divisi con le lettere ABC affiancate al numero 3, per identificare un riccio più morbido, e al 4 per i ricci più stretti. Pertanto, è fondamentale anche conoscere queste differenze.



Una volta che conosci la tipologia o le tipologie, possiamo analizzare il processo di cura dei capelli, iniziando da quelli più stretti (4C) e procedendo fino alle ciocche più ondulate (3A). In generale, più il riccio è stretto, più è soggetto a secchezza, rottura e crespo. Quindi, aumentare il modo in cui i capelli trattengono l’umidità è molto importante.



Cura per i capelli da 4A a 4C



Questa tipologia di ricci solitamente è più secca poiché gli oli naturali prodotti dal cuoio capelluto, che dovrebbero idratare l&#8217;intero fusto del capello, hanno difficoltà a spostarsi lungo tutta la lunghezza. La soluzione non è rimuovere l&#8217;olio dal cuoio capelluto insieme a shampoo aggressivi: ciò potrebbe seccare ulteriormente i capelli e causare problemi come prurito e desquamazione. Piuttosto, quando lavi i capelli, usa uno shampoo idratante per capelli ricci che vada a bilanciare gli oli del cuoio capelluto dando alle ciocche l’idratazione di cui avrebbero bisogno. E, per incrementare l’effetto, puoi anche utilizzare delle creme idratanti.



Cura per i capelli da 3A a 3C



Qui i capelli sono più ondulati e la ritenzione di umidità, in questo caso, dipende dalla porosità dei capelli, non dal ricciolo in sè. Al contrario dei capelli da 4A a 4C, tutti i prodotti idratanti potrebbero causare una certa pesantezza. Infatti, il trucco è trovare il giusto equilibrio tra i prodotti da applicare. In generale, questo tipo di riccio trarrà maggiori benefici da una linea di prodotti più leggeri come lo shampoo senza solfati di acqua di rose di cactus e un balsamo leggero, ad esempio uno fortificante e rigenerante.&nbsp;



Routine per i capelli ricci



Le routine per i capelli ricci variano solo leggermente in base alla tipologia di capello. La differenza più grande sarà con i tipi di prodotti per capelli ricci che usi, proprio come abbiamo detto sopra.



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<li>Pulizia: inizia la tua routine con un buon lavaggio. Concentra la tua attenzione sulle radici, dove gli accumuli tendono a depositarsi, e massaggia delicatamente il detergente dalle radici alle punte dei capelli. </li>



<li>Balsamo: in seguito allo shampoo, è bene applicare un balsamo. Per la tipologia 3 è preferibile un balsamo fortificante, invece per la 4 si può anche optare sempre per un balsamo fortificante ma con olio di ricino. </li>



<li>Maschera: almenouna o due volte al mese, concediti una maschera per ripristinare ciò che il tuo balsamo non riesce a ripristinare. Per una soluzione ancora più idratante, utilizza un vaporizzatore per aiutare ad aprire la cuticola e consentire agli ingredienti della maschera di penetrare all&#8217;interno del fusto del capello.</li>
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<li>Asciugatura: è importante asciugare i capelli ricci con un tessuto che non causi troppo attrito. Non solo l&#8217;attrito rende i ricci crespi perché solleva la cuticola, ma lo sfregamento può anche causare rotture. Invece dell&#8217;asciugamano tradizionale, che può essere ruvido sui capelli, usa una maglietta di cotone morbido per asciugare i ricci. </li>



<li>Protezione: una parte importante della cura dei ricci è il modo in cui proteggi i capelli mentre dormi. È importante assicurarsi che i capelli non sfreghino contro i tessuti ruvidi. Dormire con una cuffia o una federa di raso è praticamente un requisito fondamentale in qualsiasi routine di cura dei capelli ricci, indipendentemente dalla lunghezza.</li>
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3 segreti che forse non conoscevi



Nessuno fa miracoli, ma esistono dei piccoli trucchi che possono fare assolutamente la differenza. Vediamoli insieme.



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<li>Idratare frequentemente: a parte i prodotti che applichi sotto la doccia, puoi utilizzare oli leggeri o un siero, uno spray rinfrescante per il latte per capelli e un balsamo senza risciacquo per reidratare i capelli tra un lavaggio e l’altro. </li>



<li>Prevenire le doppie punte: quando si hanno le doppie punte, non solo i capelli sembrano malsani, ma in realtà possono causare danni in futuro. Pertanto, è importante prevenire la rottura tagliando le estremità ogni sei-otto settimane. </li>



<li>Scegli buoni ingredienti: ciò che applichi sui tuoi capelli è importante tanto quanto il modo in cui li gestisci. I ricci possono essere fragili, soprattutto se già secchi, quindi cerca prodotti con ingredienti che non li privino ulteriormente degli oli naturali, come solfati e alcoli, ed evita quelli che bloccano l&#8217;assorbimento dell’umidità.</li>
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Come prendersi cura dei capelli ricci tinti 



L&#8217;aggiunta di colore ai capelli ricci aggiunge un altro livello di vulnerabilità che li rende suscettibili a secchezza e rottura, soprattutto se i capelli sono stati prima decolorati o schiariti. Anche se hai i capelli che rientrano nella gamma da 3A a 3C, il colore può essere compromettente. Utilizza i prodotti più idratanti disponibili come un balsamo riparatore.



I ricci tinti possono anche trarre beneficio da trattamenti di idratazione più frequenti e da stimolatori di idratazione intermedi e, inoltre, necessitano di essere protetti anche dai danni del sole. Oltre a sbiadire il colore, il sole può anche seccare ulteriormente le ciocche.



Se hai i capelli ricci e ancora non hai individuato la tua tipologia di appartenenza, recati dal tuo professionista di fiducia e segui i suoi consigli per iniziare a svoltare la tua routine. In questo modo, con i giusti prodotti e dei piccoli accorgimenti da attuare quotidianamente, vedrai un totale cambiamento che ti donerà un look fresco, più sano e invidiabile.



Che aspetti?



Contatta il tuo professionista di fiducia e preparati al cambiamento.







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Capelli ricci: la cura perfetta per una chioma impeccabile

Ne abbiamo viste di tutti i colori e fantasie, sto parlando delle diverse manicure che hanno fatto impazzire letteralmente tutti. Dai colori pastello alla french colorata, ce ne sono state davvero per tutti i gusti. Ma adesso, è il momento di affrontare un altro dilemma: che colore possiamo scegliere per questo inverno?



Solitamente quando si giunge a questo periodo dell’anno, si opta sempre per tonalità scure, tendenti al blu scuro o al grigio, colori che richiamano molto l’atmosfera invernale. Oppure, un bel rosso caldo, marrone o verde scuro se si vuole richiamano un po’ il periodo natalizio, aggiungendo magari qualche nail art bianca.



Diciamo che uno dei modi per capire qual è la tendenza del momento è curiosare un po’ i profili social delle influencer e celebrità che, quasi sicuramente, spesso anticipano le tendenze preparandoci a cosa vedremo in futuro.



Ma adesso sarò io ad illustrarvele.



Bordeaux



L’intramontabile bordeaux, un must per questa stagione. Semplice, elegante ma caldo, il bordeaux rimane sempre un punto fermo tra le tonalità del rosso. Perché si sa, il rosso è sempre una certezza.&nbsp;



Il segreto è scegliere la tonalità giusta che si adatta al periodo. E in questo caso, tocca al bordeaux che fa trapelare un mood un po’ nostalgico e malinconico, perfetto per l’inverno.



È adatto a chiunque, è molto versatile e chic. Insomma, impossibile non amarlo.



Rosso ciliegia



Ancora una volta, il rosso guadagna un posto nel podio, ma questo volta si tratta di un rosso ciliegia. Sicuramente più luminoso e vivace rispetto al bordeaux, ma non eccessivamente.



E anche se le tonalità scure sono le predilette di questa stagione, i colori un po’ più accesi di certo non deludono e non stancano. Nel caso del rosso ciliegia, questo colore dà anche un pizzico di sensualità in più e poi, è il rubacuori del periodo natalizio, lo sappiamo molto bene.



Marrone



Ebbene sì, il marrone si aggiudica il titolo di “colore più sofisticato del momento”. Nonostante per molti non dovrebbe neanche essere tra i primi in classifica, i pareri della maggioranza della gente e delle celebrities dicono il contrario.



Pertanto, dona un look elegante e raffinato, spesso applicato su unghie dalla forma a mandorla o corte e squadrate.&nbsp;



Ghiaccio



Questo colore appartiene alla famiglia del grigio, ma con un tocco più chiaro. Molto spesso la scelta di applicare questa tonalità viene accompagnata dal desiderio di aggiungere anche dei piccoli disegni, come cuori, fiocchi di neve, pois oppure simmetrie che danno un tocco più cool.



Bianco latte



Proprio come il nude, il bianco latte è semplice, fine e instancabile. Quando non vuoi osare o sei stanc* dei colori troppo accesi, il bianco latte è perfetto per dare sempre un effetto elegante alle tue unghie.



Blu notte



Come detto all’inizio dell’articolo, il blu ricorda molto l’atmosfera fredda e buia di questo periodo. Dà un look dark ma, se arricchito da un po’ di glitter, riesce ad essere più luminoso e chic che mai.



Cromatura



Hailey Bieber lo ha amato e insieme a lei anche tutti noi non riusciamo a farne a meno: si tratta della cromatura o effetto metallizzato dello smalto. Conferisce un design particolare e mozzafiato, adatto per chi vuole iniziare ad osare un po’, magari approfittando del periodo festivo per avere una manicure cool.



Verde



In questo caso non si tratta di un verde qualsiasi, ma come per il blu, parliamo di un’aggiunta di glitter che creano un effetto del tutto wow, che oscilla tra il verde e l’argentato (se si opta per glitter argentati) creando una luce pazzesca.



Red velvet



No, non parliamo della torta. O quanto meno, parliamo del suo colore delizioso ed è per questo che questa tonalità viene chiamata così.&nbsp;



E tra l’altro, facciamoci caso: ancora una volta il rosso gioca un ruolo importante. La sua tonalità è del tutto vivace, luminosa ma pur sempre distinta. Insomma, un colore a cui è impossibile dire di no.



Manicure multicolor



A volte è difficile scegliere. Ci sono fin troppi bei colori e prendere una decisione è dura. Però, per fortuna il mondo della manicure è sempre dalla nostra parte e ascolta ogni nostro bisogno. Quindi, per la gioia degli indecisi, rientra tra le tendenze anche la possibilità di… optare per colori diversi. Sì, proprio così. Ogni unghia un colore diverso, così da soddisfare ogni desiderio e non dover fare a meno di qualche tonalità.



Ogni anno c’è davvero l’imbarazzo della scelta, ma per fortuna, c’è sempre tanto tempo per sbizzarrirsi e provare tutti i colori più trendy del momento.&nbsp;



Adesso che aspetti? Scegli quello più adatto a te e concediti un attimo di relax.







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Closeup face of a woman with beautiful sexy red lips and dark na

unghie

Dal bordeaux al blu notte: le tendenze unghie (più chic) dell&#8217;inverno 2023

L’olio di ricino è un olio vegetale multiuso che le persone usano da tanti, tantissimi anni. Si ottiene estraendo l&#8217;olio dai semi della pianta Ricinus communis.



Questi semi, conosciuti come semi di ricino, contengono un enzima tossico chiamato ricina. Tuttavia, il processo di riscaldamento a cui viene sottoposto l’olio di ricino durante la produzione disattiva la ricina, consentendo un utilizzo più sicuro dell’olio.



L’olio di ricino ha numerosi usi medicinali, industriali e farmaceutici. È comunemente usato come additivo negli alimenti, nei farmaci e nei prodotti per la cura della pelle e dei capelli, nonché come lubrificante industriale e componente del carburante biodiesel.



Nell&#8217;antico Egitto, le persone bruciavano l&#8217;olio di ricino per poi utilizzarlo come combustibile nelle lampade, lo usavano anche come rimedio naturale per curare disturbi come l&#8217;irritazione degli occhi e lo prendevano persino per stimolare il travaglio durante la gravidanza.



Pertanto, i suoi benefici possono essere sfruttati in diverse circostanze, però in questo articolo ci soffermeremo perlopiù sul suo utilizzo per la cura delle pelle.



Come applicare l&#8217;olio di ricino sul viso? L&#8217;olio di ricino ha una consistenza molto densa, quindi non può essere applicato puro sul viso poiché il rischio è che possa ostruire i pori della pelle e lasciare la carnagione opaca, grigia e grassa. È preferibile, dunque, utilizzare un prodotto per la cura della pelle a base di olio di ricino e altri principi attivi, per garantire che la pelle possa sfruttare tutti i benefici di questo olio.



Se vuoi usare l&#8217;olio di ricino puro per curare la tua pelle, potresti provare a creare una miscela di oli mescolandolo, in quantità uguali, l’olio di jojoba oppure l’olio di nocciole. Applicalo preferibilmente la sera, in modo che venga ben assorbito dalla pelle durante la notte. Se la tua pelle è soggetta a imperfezioni e sfoghi e vuoi assicurarti che non rimanga olio in eccesso sulla pelle, rimuovi l&#8217;eventuale eccesso con un panno per il viso inumidito con acqua tiepida dopo 5-10 minuti. La soluzione migliore, tuttavia, è sempre quella di utilizzare un prodotto skincare ben bilanciato, ricco di principi attivi complementari benefici per la pelle.



Olio di ricino per combattere l’invecchiamento della pelle



L’olio di ricino è rinomato per le sue proprietà anti-aging. È ricco di antiossidanti che combattono i radicali liberi prodotti dall&#8217;organismo, aiutando così a ritardare la comparsa delle rughe. I radicali liberi svolgono un ruolo importante nel processo di invecchiamento poiché inducono stress ossidativo nelle cellule, che porta alla comparsa delle rughe. Applicando regolarmente sul viso prodotti cosmetici contenenti olio di ricino, aiuterai a proteggere la pelle dagli effetti dei radicali liberi e a mantenerla elastica e nutrita.



L’olio di ricino fa bene al viso?



L&#8217;olio di ricino è noto per i suoi benefici anti-aging, ma questo principio attivo ha anche altre proprietà benefiche che lo rendono ottimo per la pelle del viso:



<ol>
<li>Antibatterico: l&#8217;olio di ricino aiuta a rimuovere i batteri dal viso, che altrimenti potrebbero causare l’acne. </li>



<li>Antinfiammatorio: riduce l&#8217;infiammazione, il rossore e il gonfiore della pelle. È spesso un ingrediente importante nei prodotti doposole, poiché lenisce la pelle dopo l&#8217;esposizione al sole. Le sue proprietà idratanti aiutano a ridurre il rischio di desquamazione o desquamazione dovuta alle scottature solari. Viene anche usato per trattare varie malattie della pelle, in particolare dermatosi e psoriasi. </li>



<li>Promuove l’idratazione: Oltre al suo alto contenuto di antiossidanti, l&#8217;olio di ricino aiuta a prevenire la disidratazione, proteggendo anche la pelle dagli effetti dell’invecchiamento. </li>



<li>Assorbimento profondo: l&#8217;acido ricinoleico presente nell&#8217;olio di ricino ne aumenta l&#8217;assorbimento da parte della pelle.</li>
</ol>



Per quale tipo di pelle è adatto? Uno degli aspetti migliori del suo utilizzo per la cura della pelle è che può essere utilizzato per ogni tipo di pelle ed età. Diamo un&#8217;occhiata a come funziona per ogni tipologia.



Per pelli secche I trigliceridi presenti nell&#8217;olio di ricino aiutano a trattenere l&#8217;umidità dall&#8217;aria nella pelle, mantenendola idratata, rendendolo ideale per tutto il corpo, tra cui viso e labbra.



Per la pelle grassa



Con un punteggio basso nella scala comedogenica, l’olio di ricino non ostruisce i pori e le sue proprietà antiossidanti aiutano a proteggere la pelle. Per l&#8217;invecchiamento della pelle



Come sottolineato precedentemente, la capacità dell&#8217;olio di ricino di idratare la pelle aiuta a prolungare un aspetto più giovane poiché nutre e idrata la pelle. Presenta anche benefici anti-età grazie alle sue proprietà antiossidanti.



Per pelli sensibili



L&#8217;olio di ricino ha un effetto delicato sulla pelle, lasciandola più liscia e calma. È anche un antiossidante che aiuta a proteggere la pelle dai fattori di stress ambientale che la colpiscono particolarmente. Per la pelle mista



La pelle mista è tutta una questione di giusto equilibrio, ecco perché l&#8217;olio di ricino è ottimo per questa tipologia. La sua capacità di idratare la pelle combinata con il suo basso punteggio comedogenico lo rendono perfetto per la pelle mista.



I rischi dell&#8217;olio di ricino



È importante essere consapevoli dei potenziali effetti collaterali dell&#8217;olio di ricino prima di usarlo sulla pelle. Questi effetti collaterali possono essere lievi o gravi. Alcune persone potrebbero avere una reazione allergica quando lo applicano sulla loro pelle. Questa reazione potrebbe assumere la forma di eruzione cutanea, gonfiore o prurito. Se avverti una reazione del genere, smetti immediatamente di usare l&#8217;olio di ricino e consulta il tuo medico, che può prescriverti un trattamento per risolvere il problema, se necessario.



Quando l’olio di ricino viene ingerito, può causare lievi effetti collaterali, che scompaiono una volta che la persona ha smesso di assumerlo per via orale. Gli effetti collaterali più comuni in questo caso sono nausea, vomito, gonfiore, dolore addominale, sensazione di sete, vertigini, diarrea e insonnia. Solitamente si consiglia la sua assunzione oralmente solo in caso di stitichezza, poiché l’olio di ricino è un ottimo lassativo. È, però, opportuno essere seguiti da un medico per avere maggiore sicurezza.



La dose tipica per il trattamento della stitichezza in ambito medico è una dose da uno a un massimo di quattro cucchiai, in un’unica dose giornaliera. È assolutamente sconsigliato per i bambini di età inferiore ai due anni.



Riassumendo, i benefici dell’olio di ricino sono veramente tanti e, se applicato con i giusti accorgimenti e guidati da un professionisti, non può fare altro che migliorare la condizione della pelle.







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cura della pelle

olio di ricino

skincare

Olio di ricino: cos’è e quali sono i benefici per la pelle

Avere una pelle luminosa richiede un po’ di tempo ma con una buona routine e i prodotti giusti il traguardo può essere più vicino di quanto tu creda.



Ovviamente giocano un ruolo importante diversi fattori che possono influenzare, negativamente o positivamente, il raggiungimento di questo obiettivo: qualità del sonno, stress, alimentazione e idratazione. Iniziamo a vedere cosa occorre nel dettaglio per avere una pelle radiosa. 1. Ottima idratazione La prima cosa da fare è bere molto. La pelle ne risente molto se il corpo non viene idratato. È lì che appare cupo, che emergono eruzioni cutanee e così via. Infatti, molti specialisti consigliano addirittura di ridurre la quantità di bevande contenenti caffeina poiché causa disidratazione o, comunque, una perdita più elevata di acqua.



 2. Conoscere bene il tipo di pelle Contatta un professionista per capire fino in fondo la tipologia di pelle: grassa, secca, mista. È importante saperlo per scegliere i prodotti adatti così da non avere effetti indesiderati. 3. Lavare regolarmente il viso La chiave per una pelle radiosa: pulirla rimuovendo accuratamente per eliminare impurità e piccole particelle di sporco, olio che possono ostruire i pori e causare opacità. Lava il viso mattina e sera massaggiando leggermente una piccola quantità di detergente viso con le dita eseguendo movimenti circolari, andando dall&#8217;interno del viso verso l’esterno. 4. Esfoliare Per rimuovere le cellule morte e altre impurità in eccesso è sempre bene applicare un esfoliante, come uno scrub per il viso, almeno due o tre volte alla settimana, sempre in base alla tipologia id pelle. Nel caso di pelle sensibile o secca, è consigliabile applicarlo una volta a settimana, invece per tutti gli altri tipi di pelle si può anche esfoliare il viso tre volte a settimana. 5. Tonico Prima di applicare qualsiasi altra cosa (sto parlando di siero, crema idratante o trucco), prova ad applicare un tonico. Ciò consentirà ai sieri e agli altri prodotti che applichi sul viso di penetrare più in profondità.



6. Utilizzare una crema idratante Parte importante di una buona skin care routine è l’applicazione della crema idratante. Per evitare che la pelle risulti opaca, è necessario utilizzare una crema idratante da massaggiare sul viso almeno una volta al giorno al mattino, anche se, per avere maggiori risultati, sarebbe ottimo applicarla anche prima di andare a dormire.



7. Scegliere un siero alla Vitamina C Anche incorporare la vitamina C, che agisce come un antiossidante che protegge la pelle dai danni ambientali, nella routine mattutina può aiutare a donare luminosità. Perciò, chiedi un consiglio ad un professionista del settore e scegli il siero più adatto a te.



8. Provare delle maschere per il viso Per ottenere benefici immediati di rimpolpamento e luminosità della pelle quando appare spenta o prima di un evento speciale, applica una maschera viso idratante e lasciala assorbire. I risultati saranno incredibili.



9. Mangiare alimenti antiossidanti A parte i prodotti citati che sicuramente, se applicati regolarmente, aiutano, è molto importante anche ciò che mangi. Molti dermatologi infatti consigliato di consumare alimenti antiossidanti per avere una pelle più luminosa. Tra questi consigliano: uva, frutti di bosco, frutta secca come le noci.



10. Dormire Lo abbiamo già inserito tra i fattori più importanti all’inizio dell’articolo: il sonno. Dormire bene ha effetti positivi sulla nostra pelle, quindi è importante che la qualità del sonno sia ottimale poiché in caso contrario le cause saranno facilmente visibili sul tuo viso e questo non puoi permettertelo.



Riassumendo, tra prodotti viso e una buona routine il passo per avere una pelle radiosa e luminosa è breve. La cosa più importante è essere costanti e non perdere mai di vista l’obiettivo che vuoi raggiungere. Consulta il tuo specialista di fiducia e fatti consigliare su quali prodotti scegliere.







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Beauty portrait of sensual ginger woman with long hair posing

glowing skin

pelle luminosa

Come avere una pelle super glow in pochi step

Poche cose possono mettere a dura prova l’obiettivo di avere una pelle liscia e tra queste ritroviamo i tanto temuti peli incarniti. Sicuramente sai già di cosa stiamo parlando se hai usato un rasoio o fatto la ceretta su aree come le gambe, le ascelle, l’inguine, le braccia e persino il viso. Ma ti sei mai chiest* perché i peli incarniti si formano, cosa fare quando lo fanno e, soprattutto, come prevenirne del tutto la loro comparsa?



In questo articolo vediamo tutto nel dettaglio.



Come si formano i peli incarniti?



I peli crescono direttamente dai follicoli della pelle e, man mano che maturano, escono dalla superficie della pelle e continuano il loro percorso di crescita. Ma a volte, i peli crescono storti o si arricciano prima che abbiano la possibilità di uscire dalla pelle dando origine al cosiddetto pelo incarnito.



I peli incarniti possono verificarsi anche quando le cellule morte presenti sulla superficie della pelle ostruiscono un follicolo pilifero impedendo così la fuoriuscita dei peli. E se batteri, funghi o altri agenti patogeni entrano nella pelle, può svilupparsi un’infezione, nota come follicolite.



I peli incarniti si formano maggiormente nelle aree che tendono ad essere depilate di più, ovvero viso, gambe, ascelle e regione pubica. Si verificano anche più spesso negli uomini che si radono la barba. Questo perché la rasatura e la ceretta creano peli più affilati che tendono a rimanere intrappolati nella pelle. E in più, se si hanno i peli ricci, c’è un’elevata possibilità che questi possano arricciarsi nella zona sotto cutanea.



Come identificare i peli incarniti infetti



Il primo segno di peli incarniti infetti è spesso una protuberanza. Man mano che l&#8217;infezione progredisce, potrebbe anche iniziare ad esserci la presenza di pus e, di conseguenza, la protuberanza potrebbe ingrandirsi.



L’area attorno ai peli incarniti infetti può anche:



<ul>
<li>avere un colore diverso dalla pelle circostante</li>



<li>irritare&nbsp;</li>



<li>presentare un rigonfiamento</li>



<li>causare prurito</li>



<li>essere calda al tatto</li>
</ul>



Trattamento per i peli incarniti infetti Se l&#8217;infezione è lieve o poco frequente, si potrebbero utilizzare rimedi casalinghi, però se le infezioni si ripresentano o sono gravi, potrebbe essere necessario un trattamento medico.



Rimedi casalinghi



Tra questi ritroviamo:



<ul>
<li>lavare e strofinare leggermente l&#8217;area per incoraggiare i peli a staccarsi dal follicolo e ad uscire dalla pelle</li>



<li>applicare prodotti contenenti olio dell&#8217;albero del tè per alleviare l&#8217;infezione ed evitare che peggiori</li>



<li>utilizzare lozioni a base di farina d&#8217;avena per lenire la pelle irritata</li>



<li>utilizzare una crema all&#8217;idrocortisone da banco per alleviare il prurito</li>
</ul>



Trattamento medico Nel caso di complicazioni è opportuno rivolgersi al medico che esaminerà i sintomi causati dall’infezione.



Se la formazione di peli incarniti è frequente, sarà necessario effettuare dei test e valutare l’assunzione di farmaci. Infatti, sarà proprio il medico poi a consigliare e a prescrivere, eventualmente, creme steroidee e antibiotiche che possono ridurre l’infiammazione.



O ancora, creme ai retinoidi efficaci nel rimuovere le cellule morte della pelle e nel ridurre anche le cicatrici di precedenti infezioni.



Peli incarniti e infezione da stafilococco: esiste un collegamento? Potrebbe accadere che avvenga un’infezione da stafilococco (presente nella flora cutanea) con peli incarniti. 



Questo però può succedere solo se lo stafilococco entra all’interno della ferita cutanea, ma è comunque qualcosa di molto raro e che interessa maggiormente chi ha un sistema immunitario basso.



Come rimuovere i peli incarniti



Nonostante le premesse dei paragrafi precedenti, è importante sottolineare &#8211; per tranquillizzarti &#8211; che non tutti i peli incarniti causano un’infezione e nella maggior parte dei casi si risolvono da soli in pochi giorni.



Se i peli sono vicini alla superficie della pelle, tuttavia, potresti riuscire a rimuoverli grazie all’utilizzo di una pinzetta sterilizzata. L’importante, però, è non “scavare” e, quindi, non forzare la fuoriuscita del pelo incarnito perché a quel punto è molto probabile che si causi un’infezione.



Nel caso di un pelo incarnito già infetto non va né tolto con la pinzetta né spezzato poiché si potrebbe intercorrere in complicazioni. Invece, sarebbe opportuno strofinare delicatamente la zona con acqua tiepida e sapone così da aiutare il pelo incarnito ad andare via da solo.



È possibile prevenire i peli incarniti? Per far sì che i peli incarniti non compaiano, si possono mettere in pratica delle piccole ed utili tecniche e prevenire quindi la loro formazione:&nbsp;



<ul>
<li>lavare la pelle con acqua tiepida</li>



<li>usare un detergente delicato</li>



<li>applicare un esfoliante</li>



<li>utilizzare una lama singola o un rasoio elettrico</li>



<li>rasare nella direzione dei peli (non contropelo)</li>



<li>utilizzare delle creme adatte per pulire la zona</li>
</ul>



Riassumendo quanto detto, la formazione di peli incarniti è ricorrente se non si presta attenzione quando si rade o si fa la ceretta nelle zone interessate. Ma è comunque possibile prevenire la loro comparsa seguendo alcuni piccoli accorgimenti, come quelli menzionati sopra.



Qualora, comunque, la loro comparsa dovesse risultare persistente, è sempre meglio rivolgersi ad un professionista per avere i giusti consigli su come rimuovere del tutto il problema senza aggravarlo ulteriormente.







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peli incarniti

pelle

Peli incarniti: cause, rimedi e modi per prevenirli

Dalle maschere alle creme idratanti, tanti sono i prodotti per una skin-care perfetta. E aumentano giorno dopo giorno, pensando a soluzioni che abbiano sempre un’efficacia migliore e che si adattino ad ogni tipo di pelle.



Ma, forse, alcuni non sanno che c’è una pratica molto semplice e veloce e, soprattutto, accessibile a tutti, che è letteralmente un toccasana.



Stiamo parlando dello skin icing, ovvero una forma di trattamento crioterapico che prevede l&#8217;esposizione della pelle a temperature fredde per lenire il rossore, aumentare l’esfoliazione, controllare le imperfezioni, ridurre borse e occhiaie, tonificare e abolire la stanchezza. Questo perché la temperatura bassa porta ad una vasocostrizione, quindi i tratti del viso di distendono con effetto immediato. Ma non è finita qua. Lo skin icing è anche un ottimo primer naturale in quanto consente al make-up di essere applicato con più facilità e di avere una durata maggiore.



Su TikTok se ne parla tantissimo e anche personaggi di fama mondiale hanno rivelato di eseguire questa pratica ogni giorno per dare il via alle loro giornate e avere una pelle più radiosa.



Come eseguire lo skin icing? Prima di tutto, è consigliabile effettuare lo skin icing la mattina, dopo aver pulito il viso e prima di applicare la crema idratante. Si può usare del ghiaccio fatto da caffè, thé o aloe vera. Nel caso di caffè e thé, la caffeina presente penetra nella pelle migliorando la circolazione. Invece l’aloe è perfetta per lenire la pelle in caso di scottature oppure per ridurre l’acne.



Questa pratica può essere messa in atto semplicemente con un cubetto di ghiaccio o un ice roller per occhi adatto da conservare in freezer. È importante sottolineare, però, che se si preferisce utilizzare un cubetto di ghiaccio è opportuno munirsi di una pellicola liscia che faciliti il processo (e non stoffa che possa graffiare) per far sì che il ghiaccio non sia direttamente a contatto con la pelle e che, quindi, possa causare dei danni, ad esempio delle piccole ustioni da freddo.



Una volta fatto ciò si può iniziare con un massaggio circolare su tutte le zone interessate, ad esempio contorno occhi, labbra e così via. Il movimento deve durare tra 1 e 2 minuti massimo, senza andare oltre. L’effetto si noterà all’istante e sarà abbastanza duraturo.



Quali sono i benefici?



Come già preannunciato in precedenza, lo skin icing dà tanti benefici: 



<ul>
<li>elimina il gonfiore, soprattutto intorno agli occhi</li>



<li>riduce l’untuosità nel caso di pelle grassa</li>



<li>allevia l’acne</li>



<li>lenisce le scottature solari</li>



<li>riduce gonfiore e infiammazioni, comprese eruzioni cutanee e punture di insetti</li>



<li>riduce le rughe</li>



<li>aumenta la luminosità della pelle</li>
</ul>



 Quali sono i rischi?



Lo skin icing non è una pratica rischiosa per la pelle, anzi, è adatta a tutti. Però, è meno consigliata in alcuni casi.



<ul>
<li>Pelle sensibile: il ghiaccio sul viso può causare irritazione e arrossamento, soprattutto nelle persone la cui pelle è già sensibile.</li>



<li>Capillari rotti: se riesci a vedere una ragnatela di piccole linee rosse sotto la pelle, significa che i tuoi capillari sono fragili e tendono a rompersi. Quindi evita il ghiaccio, che può peggiorarli e impedire la guarigione.</li>



<li>Medicina estetica: se hai da poco effettuato il laser, il peeling o qualche intervento di chirurgia estetica e sei ancora in fase di guarigione, il consiglio è di evitare lo skin icing e far sì che la pelle guarisca da sola.</li>
</ul>



Quante volte farlo?



In realtà, essendo una pratica naturale non c’è una regola ben precisa per la sua applicazione. Si consiglia, però, di effettuarla al mattino e di capire effettivamente se eseguirla giornalmente o settimanalmente in base alla tipologia di pelle e gli effetti che si riscontrano come conseguenza all’applicazione.



Detto ciò, non resta altro che provare, magari facendosi anche consigliare da un professionista su un buon ice roller da utilizzare.







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Beautiful young woman applies the ice to face

skin icing

Skin icing: di cosa si tratta e quali sono i benefici per la pelle

L&#8217;acne è una condizione della pelle che affligge milioni di persone in tutto il mondo. Si manifesta solitamente durante l&#8217;adolescenza, ma può colpire persone di tutte le età. Questo disturbo cutaneo può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sull&#8217;autostima delle persone. In questo articolo, esamineremo cosa sia l&#8217;acne, le sue cause e i trattamenti disponibili.



Cos&#8217;è l’acne?



Come già sottolineato nell’introduzione, l’acne è una condizione comune della pelle che provoca delle eruzioni cutanee sul viso, sul collo, sulla schiena o sul petto. Queste sono comunemente conosciute come brufoli e/o punti neri.



L&#8217;acne adulta, chiamata anche “acne ormonale”, è l&#8217;acne che continua o, addirittura, ha inizio oltre i 18-20 anni.



L&#8217;acne vulgaris colpisce generalmente gli adolescenti e dura dai 3 ai 5 anni, anche se a volte può durare più a lungo.



Alcune persone hanno una forma lieve di acne, con eruzioni cutanee occasionali, mentre altre hanno un&#8217;acne più grave, con vaste aree del viso e del corpo colpite. E, generalmente, questa malattia è più comune nelle donne che negli uomini.



Quali sono le cause?



L&#8217;acne è causata da batteri che possono crescere all&#8217;interno dei pori della pelle quando vengono ostruiti. Questi batteri possono produrre sostanze che danneggiano la pelle, portando ad un accumulo di cellule epiteliali morte, che possono quindi formare un brufolo o un nodulo nella pelle.



In particolar modo questo avviene, quando gli ormoni androgeni provocano la produzione di troppo olio nei pori del viso, del collo, del petto e delle spalle, causando l’ostruzione dei pori. I livelli di ormoni androgeni aumentano sia nei ragazzi che nelle ragazze durante la pubertà. Ecco perché quella è la fascia di età esposta maggiormente a questa malattia e, dal momento in cui le ragazze raggiungono la pubertà prima dei ragazzi, possono addirittura sviluppare l’acne anticipatamente.



Possiamo dire che la causa principale è, appunto, lo squilibrio ormonale, però possono esserci altre cause dettate da condizioni di salute particolari. Un esempio è la sindrome dell&#8217;ovaio policistico (PCOS). Oppure, lo stress che può anche portare ad un aumento degli ormoni, rendendo qualche soggetto più incline allo sviluppo dell’acne.



E ancora, anche la genetica può essere determinante. Infatti, se un membro della famiglia ne ha sofferto, anche in maniera acuta, è possibile che questo incentivi lo sviluppo di questa condizione anche in altri soggetti a lui stretti.



Alcuni ne individuano la causa anche nei cibi che consumano, ad esempio cioccolato, frittura e così via. Però, bisogna sottolineare che, comunque, le cause sono collegate maggiormente a ciò che è già stato citato precedentemente.



Come prevenirla?



Se soffri di acne, ci sono modi per prevenire la comparsa di nuove eruzioni cutanee e la formazione di cicatrici.



Vediamoli insieme: &#8211; lavati il viso due volte al giorno con un detergente delicato senza sapone, acqua tiepida e un panno morbido&nbsp;



&#8211; usa una protezione solare per proteggere la pelle ogni volta che sei al sole &#8211; rimuovi il trucco prima di andare a letto &#8211; lava regolarmente i capelli, soprattutto se sono grassi &#8211; segui una dieta sana ed equilibrata e fai attività fisica regolarmente



Prodotti da evitare:



<ul>
<li>trucco a base di olio o crema solare grassa</li>



<li>lavarsi il viso troppo spesso o usare saponi aggressivi&nbsp;</li>



<li>usare scrub, tonici o detergenti per il viso&nbsp;</li>



<li>indumenti stretti sulle aree in cui si ha l&#8217;acne&nbsp;</li>



<li>schiacciare o stuzzicare i brufoli&nbsp;</li>



<li>fumare</li>
</ul>



Come si può curare?



Ovviamente determinare cosa possa essere utile per curare l’acne è compito di un professionista che, con un esame dettagliato, può stabilire il trattamento più adatto. Sicuramente, ciò che potrebbe consigliare sarebbe l’utilizzo di un detergente per il viso delicato e di abolire totalmente i saponi aggressivi che andrebbero a peggiorare la situazione.



In casi estremi, potrebbe essere consigliato l’assunzione di medicinali per via orale. Ed è importante che questo trattamento non venga interrotto, poiché richiede tempo, spesso da 1 a 2 mesi. Dopo un determinato periodo, però, se l&#8217;acne non migliora è sempre meglio contattare nuovamente il professionista di fiducia per trovare un trattamento alternativo.



Trattamenti che non necessitano di prescrizione



Se soffri di acne lieve, potresti scegliere un detergente, una lozione o una crema con ingredienti come il perossido di benzoile, l&#8217;acido azelaico o l&#8217;acido glicolico che possono trattare e migliorare la tua acne.&nbsp;



Usa questi prodotti su tutta l&#8217;area in cui è presente l&#8217;acne, non solo sui singoli punti. Ad esempio, se hai l&#8217;acne sul collo, dovresti lavarlo con prodotti specifici e applicare una crema o lozione adatta.



Esistono altri trattamenti che possono aiutare l&#8217;acne lieve, come la microdermoabrasione leggera, i peeling chimici e la diatermia leggera. L’importante è che non vengano ripetuti troppo frequentemente e, soprattutto, in situazione di acne grave.



Trattamenti che necessitano di prescrizione



Per l&#8217;acne più grave o quando un trattamento è risultato insoddisfacente, potrebbe essere consigliata l’applicazione o l’assunzione di medicinali. Tra questi potrebbero risultare opportune delle creme antibiotiche per ridurre l&#8217;infezione e l&#8217;infiammazione di brufoli o noduli, oppure retinoidi per aiutare a rimuovere i brufoli e i punti neri. Entrambi, però, possono avere degli effetti collaterali che pretendono la cessazione dell’utilizzo di esse: pelle irritata o secchezza.



Alcuni prodotti naturali, come l&#8217;olio dell&#8217;albero del tè, la farina d&#8217;avena colloidale, l&#8217;estratto di tè verde, l&#8217;alfa idrossiacido (acido della frutta) e l&#8217;acido azelaico, possono anche aiutare l&#8217;acne. Ma possono anche irritare la pelle o interferire con altri eventuali medicinali che potresti assumere, ecco perché è sempre opportuno essere seguiti durante il trattamento.&nbsp;



Quali complicazioni possono derivare dall’acne?



Se non trattata, l’acne grave può lasciare cicatrici permanenti sulla pelle. Prendersi cura della propria pelle e curare l&#8217;acne riduce il rischio che ciò accada. Trattare i brufoli infetti prima che l&#8217;infezione possa diffondersi alla pelle circostante è importante poiché le cisti infiammate causate dalla pelle infetta possono spesso lasciare una cicatrice.



L&#8217;acne può anche farti sentire a disagio a causa del tuo aspetto andando così a influenzare la tua autostima. Potresti addirittura non volere che le altre persone ti vedano, quindi smetti di uscire e di passare il tempo con amici e familiari. Di conseguenza, questo può farti sentire ancora peggio e portare a problemi emotivi più gravi nel tempo.



Per far sì che ciò non accada, recati dal tuo professionista del beauty di fiducia e scegli il trattamento più adatto a te.







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acne

Acne: cos&#8217;è e come curarla nel migliore dei modi

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